«Presidente, fermi quella proposta di legge. Non è certo la risposta alla chiarissima sentenza della Corte Costituzionale n. 124 del 2016, che ha bocciato la normativa della Toscana sugli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC). Il nuovo testo, infatti, presenta ancora evidenti illegittimità e svuota la normativa quadro, la legge nazionale 157/92, in uno dei suoi aspetti fondamentali: il legame cacciatore-territorio. Ancora, assegna agli ATC la "Centrale Unica di Committenza", in sostanza donando a questi organismi "privati" ulteriori poteri».
Così l'Ente Nazionale Protezione Animali si rivolge al presidente della Giunta regionale toscana, Enrico Rossi, alla vigilia del voto sulla nuova proposta di legge in materia di Ambiti Territoriali di Caccia. «Il testo varato dalla Giunta prevede la costituzione di 15 Ambiti, di cui 3 ancora di dimensioni provinciali, in aperta violazione delle prescrizioni della legge nazionale, ai sensi della quale gli ambiti possono essere solo di dimensione sub-provinciale. Ancora – prosegue Enpa – alcuni di essi non sono affatto omogenei, come dovrebbero per la legge 157 sulla tutela della fauna e regolamentazione della caccia; ad esempio, quello di Pistoia mette insieme un'area vastissima, dal Padule di Fucecchio all'Abetone. Inoltre le dimensioni sono generalmente enormi. Viene così vanificata qualunque forma di legame del cacciatore coni il territorio, uno dei cardini della normativa quadro.
Ci preoccupa, inoltre, la "Centrale Unica di Committenza" con l'attribuzione agli ATC di funzioni pubbliche. Riteniamo legittime le preoccupazioni che tali organismi, sostanzialmente privati, siano destinatari di forme di gestione confuse. Invece, occorrono norme chiare e solide per evitare sia eventuali conflitti di interesse, sia ogni eventuale forma di speculazione e, naturalmente, per assicurare l'attento controllo pubblico sull'affidamento degli appalti.
«Infine – conclude Enpa – ribadiamo la necessità di porre un limite di mandato ad ogni funzione esercitata negli Ambiti stessi. Gentile presidente, quello che sta a cuore all'Ente Nazionale Protezione Animali è assicurare il mantenimento delle finalità con cui il legislatore elaborò la normativa nazionale facendo dell'Ambito Territoriale di Caccia un fondamento per una gestione faunistica di maggiore responsabilità e di minore impatto ambientale: il ruolo degli ATC deve essere anche finalizzato alla conservazione della natura e degli habitat degli animali selvatici. Gli organismi di gestione non possono divenire occasione di speculazione sulla fauna. Sta alle scelte della classe politica evitarne lo snaturamento ed evitare la tentazione di vecchie politiche clientelari».
