Barletta. Ancora sassate contro la colonia felina del Parco dell’Umanità, 15 gatti “sfrattati” e 3 casette distrutte. Enpa: basta omissioni, intervenga il sindaco

Ennesima aggressione ed ennesimo atto vandalico ai danni della colonia felina del Parco dell'Umanità, a Barletta. La sera del 19 aprile, ignoti hanno scagliato una vera salva di pietre contro gli animali, distruggendo le tre casette costruite dai volontari come riparo per i felini. Fortunatamente il gesto di intolleranza, l'ennesimo contro questa colonia, non ha avuto conseguenze più gravi. Al momento infatti non si hanno infatti notizie di animali feriti né morti. I volontari dell'Enpa di Barletta, con Annarita Distaso, stanno comunque facendo le opportune verifiche per accertarsi che tutti i 15 gatti della colonia siano in buone condizioni di salute. 

La volontaria Enpa infatti è giunta sul posto non appena è stata informata dell'attacco. «Ho assistito da una scena davvero surreale, con lo spazio destinato ai gatti, un centinaio di metri quadrati in tutto, “bombardati” da una trentina di pietre di grandi dimensioni. I gatti – spiega Annarita – devono aver capito cosa stava accadendo e sono riusciti a scappare». Ma non sempre le cose hanno avuto un epilogo così positivo. I cinque attacchi finora subiti dalla colonia hanno lasciato sul campo due cuccioli , trovati con la testa fracassata; mentre un altro gatto, un adulto, è stato trovato in fin di vita. Soccorso in extremis, l'animale è sopravvissuto miracolosamente. 

Le aggressioni contro la colonia di Parco dell'Umanità, vere spedizioni punitive secondo l'Enpa di Barletta, sarebbero poste in essere dai residenti, i quali evidentemente non sopportano – contro ogni logica e buon senso – la presenza dei gatti. Altrettanto inaccettabile, poi, è il fatto che chi della colonia è responsabile, vale a dire il Sindaco, abbia fatto poco o nulla finora per prevenire il ripetersi dei raid e individuarne gli autori. «Eppure – prosegue Distaso – i gatti liberi sono tutelati e protetti dalla legge». Per questo Enpa rinnova la propria richiesta al sindaco affinché siano adottate tutte le opportune misure di prevenzione contro nuove aggressioni, a partire dall'installazione di telecamere e dalla costruzione di una recinzione. In mancanza di ciò, per quanto di sua competenza, il primo cittadino sarà ritenuto responsabile di nuovi attacci contro i gatti del Parco. 

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