Strage di randagi a Sciacca, Enpa sterilizzerà i cani di proprietà. 500 chili di pet food distribuiti dai volontari Enpa di Carini

Le Asl sterilizzeranno i randagi di Sciacca (Agrigento), l’Enpa i cani di proprietà a Sciacca e a Canicattì. Lo rende noto Paola Tintori, referente della Protezione Animali per la Sicilia. L’iniziativa antirandagismo della Protezione Animali viene promossa nell’ambito del progetto “Sterilizzazioni meticci di famiglia” (già attivo nel resto dell’isola) e dovrebbe partire a breve: le procedure propedeutiche sono già state avviate – a tempo di record – e si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli dell’intervento. «Abbiamo puntato ad agevolare le sterilizzazioni dei cani di proprietà – spiega Tintori – i quali, lasciati spesso liberi sul territorio, sono tra i principali responsabili dell’incremento della popolazione canina e, quindi, del randagismo».
 
Ma il progetto promosso dall’Ente Nazionale Protezione Animali sarà pienamente efficace soltanto se le istituzioni, soprattutto la Regione, sono disposte a cambiare atteggiamento rispetto al recente passato. Rispetto, cioè, ad anni in cui le amministrazioni regionali pretendevano di ignorare l’esistenza stessa di un’emergenza randagismo o, peggio ancora, pensavano che essa potesse magicamente risolversi da sola. Il massacro di Sciacca è il risultato di queste politiche fallimentari. Di cui è responsabile anche il Comune, incapace di non solo cogliere i segnali d’allarme ma di pianificare interventi preventivi e repressivi.
 
Intanto, sul territorio prosegue l’attività di monitoraggio della Protezione Animali, spesso a supporto di altre associazioni. D0po la mobilitazione dell’Enpa di Catania e di Adrano (Catania), in collaborazione con Agrigento, a Sciacca è intervenuta anche la Sezione di Carini (Palermo) con ben 500 chili di pet food distribuiti sia ai volontari che hanno preso in custodia alcuni dei randagi delle Fornaci sia ai volontari che si occupano di altri cani senza famiglia.
 
«Sappiamo che alcuni animali sono stati presi in custodia dai volontari, ma riteniamo che sul posto ne siano ancora presenti una decina. Quantificare il loro numero – dice il presidente dell’Enpa di Carini, Paride Martorana – è molto difficile poiché l’area dei capannoni, ora sotto sequestro, non è recintata in modo opportuno ed è pertanto accessibile ai randagi, per i quali rappresenta un riparo dal freddo e dalla pioggia. E’ essenziale che il Comune disponga la bonifica dell’area e proceda al recupero dei cani sopravvissuti. A nostro avviso, la zona non è ancora in sicurezza. Ringrazio l’associazione “Verde e Cani” di Firenze e l’ambulatorio veterinario Arena Ostino Bivio Foresta – GruppoCvit per il supporto che ci hanno dato».

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