Bolzano approva il disegno di legge per ucciderli, Enpa: sfida al governo e all’Europa, pronti a mobilitazione. Confidiamo nel premier Conte e nel ministro Costa per il rispetto della legalità

«E’ impensabile che si ritenga di poter “gestire” a proprio piacimento, – cioè con l’inaccettabile politica degli abbattimenti – la fauna sevatica e le specie particolarmente protette come lupo e orso. La verità – spiega Enpa – è che le Province Autonome di Trento e Bolzano stanno lanciando con arroganza una sfida all’Europa e al nuovo governo. Governo al quale chiediamo di richiamare le istituzioni del Trentino Alto Adige al rispetto della legge e di fermare questi pericolosissimi impulsi alla deregulation che rappresentano un attacco inammissibile alla costituzione e alle direttive europee. Un attacco dettato da motivazioni propagandistiche e di consenso». Così l’Ente Nazionale Protezione Animali sull’approvazione, da parte della Giunta Provinciale di Bolzano, del disegno di legge grandi carnivori. Se il progetto dovesse andare in porto, Enpa è pronto a mobilitazione.
 
Al ministro Costa, Enpa lancia un appello affinché dia il via libera al piano lupo senza deroghe; quelle che consentirebbero gli abbattimenti. «Basta con la vecchia politica, è necessario ristabilire la legalità contro l’arroganza di alcuni legislatori locali che pensano di poter fare quel che vogliono. Siamo fiduciosi – conclude Enpa – che il governo Conte e il ministro Costa saranno artefici di una svolta, schierandosi per la tutela della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato, e, quindi, dalla parte dei cittadini stanchi  di veder calpestati i loro diritti anche in materia ambientale. Le soluzioni per la convivenza con i lupi e tutti gli animali ci sono già e non devono essere messe a rischio dai politicanti locali».

Sotto attacco finiscono anche i numeri forniti di recente dalla Provincia di Trento sulla popolazione di lupi. "Dati" che secondo Enpa, rispondono a finalità puramente propagandistiche. La “stima” della Provincia, la cui fonte e la cui modalità di censimento statistico non vengono citate, parla infatti di sei branchi (ciascuno composto da numero di esemplari compreso tra 4 e 10) e di 20 esemplari in dispersione, per un totale compreso tra un minimo di 44 e un massimo di 80 animali; anche ammettendo la validità dei dati di partenza, si tratta di un intervallo troppo ampio perché possa essere attendibile. Inoltre, è opportuno ricordare che studi di altri enti vanno in una direzione diversa. Ad esempio, nel 2017, l’Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Bolzano ha identificato geneticamente 6 esemplari (nel territorio provinciale), mentre una ricerca dell’Eurac (2017) ha stimato in 15 esemplari la popolazione trentina di lupi per il 2016. Da tener presente, poi, che vengono scambiati per lupi molti cani o ibridi; significativo quanto accaduto a Merano lo scorso novembre, quando la comunità si allarmò per un lupo cecoslovacco.

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